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Le attiviste del referendum austriaco per il clima raccontano

Per permettere al maggior numero possibile di austriaci e austriache di partecipare al ripensamento necessario della nostra società, un gruppo di attivisti ambientali austriaci ha lanciato il referendum sul clima 2020. 380.000 tra cittadine e cittadini hanno firmato per una protezione del clima ampia e rapida. In questo modo, hanno convinto i politici a cambiare strada rispetto ad una debacle climatica annunciata. 

Le due rappresentanti dell’iniziativa, Katharina Rogenhofer e Ines Omann, hanno raccontato questa storia di successo e i partecipanti all’incontro zoom hanno imparato: senza pressione dal basso, il cambiamento è lento, i politici di tutti i colori sono efficienti e importanti partner, molte persone direttamente colpite dalla crisi climatica si mobilitano da sole, l’argomento genera molta attenzione tra tutti, la gente vuole contribuire a modellare il futuro del proprio spazio vitale.

Katharina Rogenhofer è stata portavoce del referendum sul clima per due anni e co-fondatrice di Friday for Future in Austria. Ha pubblicato il bestseller „Ändert sich nichts, ändert sich alles. Perché dobbiamo lottare per il nostro pianeta ora”. Racconta come è nata l’idea del referendum e come è stato poi attuato con successo, come è stato istituito il Consiglio per il Clima composto da 100 membri tra cittadini, esperti e tecnici per scrivere una legge sulla protezione del clima con status costituzionale. Ecco come l’Austria sarà un paese neutrale dal punto di vista climatico nel 2040. 

Ines Omann è una ricercatrice senior sulla trasformazione e il cambiamento verso la sostenibilità e la qualità della vita, nonché anche moderatrice e facilitatrice dei processi. Coordina il Consiglio nazionale dei cittadini per il clima per il Ministero federale austriaco per la protezione del clima, che si riunirà in sei fine settimana tra gennaio e giugno 2022. L’obiettivo del Consiglio del clima è quello di sviluppare misure di politica climatica per raggiungere gli obiettivi di Parigi. Anche se il Consiglio ha solo una funzione consultiva, i risultati devono essere trattati dal parlamento e dal governo. C’è un grande interesse per la cooperazione da parte della società civile, della scienza, del parlamento e del partenariato sociale. 

Misure profonde per la protezione del clima dovranno essere introdotte ovunque nei prossimi anni e decenni. A questo cambiamento radicale dovrebbero partecipare il maggio numero possibile di persone, e deve essere socialmente accettabile e controllato.Poi è sorta la domanda a tutto tondo: come può questo successo austriaco dare impulso alla partecipazione alla questione del clima anche in Alto Adige? Recentemente il gruppo d’iniziativa del Patto per il FuturoAlto Adige ha deciso di lavorare per un’iniziativa popolare per promuovere la protezione del clima e lo sviluppo sostenibile anche nel nostro territorio. Insieme a tutte le forze interessate. Su questa strada, si è detto, c’è bisogno di un lungo respiro. Adesso è anche già programmato.

Perciò, sostenete il Patto per il Futuro ora e conquistate più sostenitori!